MAX MASTRANGELO

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La rete elettrica americana sull’orlo del collasso: l’AI è il principale colpevole

E’ un aspetto dell’AI che i non addetti ai lavori non sospettano lontanamente: l’Intelligenza Artificiale è mostruosamente affamata di energia, al punto da aver portato la rete statunitense sull’orlo del tracollo.

Il previsto aumento della domanda energetica, causato dalla diffusione dell’intelligenza artificiale e da settori come i data center, le fabbriche di semiconduttori e i veicoli elettrici, sta mettendo sotto pressione la rete elettrica degli Stati Uniti. Questa crescente richiesta di energia potrebbe portare a gravi carenze in molte aree del Paese, spingendo fornitori e istituzioni locali a cercare soluzioni per rafforzare l’infrastruttura energetica nazionale, spesso obsoleta.

In diversi stati come Georgia e Arizona, si prevede un aumento esponenziale della domanda energetica nel prossimo decennio, che potrebbe sovraccaricare le attuali capacità di trasmissione energetica. Anche la Virginia del Nord si trova di fronte alla necessità di incrementare significativamente la produzione energetica per far fronte ai nuovi progetti di data center in fase di sviluppo.

L’espansione dell’intelligenza artificiale ha portato alla costruzione di grandi data center e impianti per la produzione di semiconduttori, mentre il crypto-mining ha ulteriormente aumentato la pressione sulla rete elettrica. Questa situazione solleva interrogativi su chi debba sostenere gli investimenti necessari per garantire un approvvigionamento energetico adeguato: i contribuenti o le aziende che richiedono sempre più energia?

La transizione verso fonti energetiche più pulite è minacciata dalla crescente domanda energetica, con dirigenti dei servizi pubblici che spingono per mantenere attive le centrali a combustibili fossili anziché dismetterle. L’aumento dei consumi energetici sta ritardando la chiusura delle centrali a carbone in vari Stati.

Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, i data center statunitensi hanno già consumato oltre il 4% dell’elettricità totale nel 2022 e si prevede che questa percentuale raggiungerà il 6% entro il 2026. Questo aumento dei consumi energetici è destinato a crescere rispetto ai consumi residenziali e commerciali più stabili grazie all’efficienza energetica.

Le grandi aziende stanno cercando aree con una buona infrastruttura energetica per soddisfare le proprie esigenze, causando un aumento dei prezzi dei terreni in queste zone.

In Georgia, Georgia Power ha individuato i data center come principale causa delle difficoltà della rete elettrica locale, portando i politici a valutare la riduzione degli incentivi per attirare nuovi insediamenti tecnologici nello Stato.

La sfida è complessa: da un lato c’è la corsa tecnologica sostenuta da programmi come il CHIPS Act per mantenere gli USA competitivi a livello globale; dall’altro ci sono le sfide emergenti che richiedono soluzioni rapide.

Aziende come Microsoft stanno considerando l’energia nucleare come possibile soluzione alla crisi energetica. Le grandi aziende tech stanno cercando modi per utilizzare l’intelligenza artificiale per ottimizzare l’efficienza della rete elettrica.

Il governo federale e gli Stati devono affrontare una sfida enorme: sostenere la transizione verso fonti energetiche pulite bilanciando le crescenti richieste energetiche generate dagli investimenti nelle nuove tecnologie.

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